Parimenti e ArtisticAA oltreoceano
di Roberto Parmeggiani / Con una trentina di libri in valigia, il 19 agosto sono partito per partecipare ad alcuni appuntamenti letterari in Brasile. I libri che portavo con me non erano libri qualsiasi, però. Erano alcune copie delle collane Parimenti e ArtistiCAA delle edizioni la meridiana. Libri in simboli, quindi, con i quali stavo attraversando l’oceano per portare la nostra esperienza di lavoro sulla letteratura accessibile e condividere una riflessione su come il libro sia ancora uno degli strumenti più efficaci per promuovere processi e contesti inclusivi.
Il primo evento a cui ho partecipato è stato il Flisampa - Festival internazionale letterario di San Paolo - organizzato dalla segreteria dell’educazione del comune di San Paolo. Cinque giorni di incontri con autori e autrici nazionali e internazionali, artisti e formatori offerti agli studenti e alle studentesse delle scuole pubbliche di San Paolo e alle insegnanti e agli insegnanti di ogni ordine e grado. Proprio con le docenti e i docenti ho avuto l’occasione di parlare di inclusione raccontando l’esperienza delle scuole italiane, il lavoro del Centro Documentazione Handicap di Bologna e mostrare i libri che avevo portato, un po’ inconsueti forse, che hanno da subito attirato la curiosità e l’interesse dei partecipanti. La CAA è conosciuta anche in Brasile ma non ancora utilizzata per la scrittura di libri, come nel caso dei testi pubblicati da la meridiana. Per questo sono state tante le domande su come si realizzano e quale sia la loro forma di utilizzo Come sempre ci ho tenuto a specificare che il libro accessibile non è un libro per qualcuno ma per qualcuno in più e che la pluralità dei linguaggi così come delle forme dei libri sono un arricchimento per tutti e non una riserva dentro la quale proteggere qualcuno. Ma questo agli e alle insegnanti che ho incontrato e che lavorano nelle scuole pubbliche, spesso in condizioni complesse, è molto chiaro, anzi hanno esperienze e professionalità molto avanzate da condividere.
Lo stesso interesse ha coinvolto anche il gruppo che ho incontrato nel secondo evento a cui ho avuto la fortuna di partecipare. Il Fliparacatu - Festival letterario internazionale di Paracatu ha visto per l’appunto Paracatu, nello stato di Minas Gerais, trasformarsi in una grande libreria con oltre 60 incontri con autori di letteratura infantile e adulta che hanno dibattuto seguendo il tema dell’evento Letteratura, crocevia e disumanizzazione. È davvero eccezionale vedere una città completamente coinvolta, mettere al centro il libro e trasformare le parole in una festa. L’appuntamento più emozionante a cui ho partecipato è stato senza dubbio quello con i volontari e le volontarie di AMAAP - Associazione di mamme, papà e amici di autistici di Paracatu. Mi piace definirlo un incontro poetico durante il quale abbiamo letto libri tattili, trasformandoli in parole, movimenti, suoni e sguardi, una lettura collettiva in cui ognuno ha potuto leggere a modo proprio. A seguire, poi, il confronto con i genitori che dalla difficoltà dell’accoglienza delle diagnosi hanno costruito una rete di sostegno e di lotta per i diritti delle loro famiglie. Anche in questo caso il libro in simboli ha suscitato interesse per ciò che rappresenta come possibilità di accesso alla comunicazione e alla conoscenza e per il suo valore di trasformazione del contesto. “Già solo per il fatto di essere in classe - mi ha detto un genitore - un libro come questo manda un messaggio e rompe con l’idea che per i nostri figli certe cose non siano possibili. È un libro delle possibilità.”
Questa lunga trasferta è stata l’occasione per confermare, una volta in più, il fondamentale ruolo sociale e culturale del libro, come oggetto fisico e come mediatore per la relazione con il mondo e la necessità di promuovere la pluralità delle forme della lettura perché a tutti e tutte sia consentito il diritto alla conoscenza.