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Comunicazione efficace inclusiva. Tecniche di conversazione e comunicazione assertiva quando si incontra la disabilità

14 Maggio 2024

Elisa Bortolini, Comunicazione efficace inclusiva, Milano, Edizioni Storie Cocciute, 2023/

“Tecniche di conversazione e comunicazione assertiva quando si incontra la disabilità”, il sottotitolo del libro scritto da Elisa Bortolini chiarisce bene che non si sta parlando di scrittura inclusiva ma di come relazionarsi a una persona con disabilità, evitando dei modi di fare piuttosto comuni da parte di quelle persone che non hanno un’esperienza diretta.

L’idea bella del libro è quella di raccontare i modi di fare sbagliati partendo da 10 storie reali. C’è, ad esempio, la storia di Cristina, un'avvocata in carrozzina che quando si presenta in tribunale, il giudice si rivolge all'assistito invece che a lei, perché, per via degli stereotipi di cui soffre la società, un avvocato non è facilmente immaginabile come persona disabile. Oppure la storia di Francesco che, anche se adulto, viene trattato dalle persone come un bambino, che gli danno del tu e non del lei, oppure lo toccano e invadono il suo spazio come se fosse una cosa legittima, atteggiamento che, con una persona non disabile, nessuno si sognerebbe di avere.

Uno storia importante riguarda Stella Young, l’attivista disabile australiana che ha coniato l’espressione inspiration porn. Che cos’è l’inspiration porn? È quell’atteggiamento che vede una persona con disabilità solo come fonte di inspirazione per superare i propri limiti, una forma di auto consolazione che dietro ad atteggiamenti pietistici o anche di semplice simpatia cela questo pensiero: “Che cosa ho da lamentarmi io,  guarda questo qui come vive?”. A volte anche i complimenti, sotto questo aspetto, sono delle micro aggressioni che distanziano le persone.

Una parte del libro è dedicata all’uso delle parole, quando possono essere offensive o sotto intendere un pregiudizio. Ad esempio utilizzare certi participi verbali come “costretto a, affetto da, inabilitato a…” porta immediatamente con sé immagini negative.

Ma al di là di tutti i modi sbagliati che possiamo avere quando si è un presenza di una persona con disabilità, alla base di tutti, c’è sempre una scarsa conoscenza, una mancanza di esperienza.
Tutti siamo vittime dei nostri stessi pregiudizi, ma è possibile superarli, o quantomeno rendersene conto. La comunicazione efficace inclusiva avviene quando abbiamo questa consapevolezza; con l’osservazione, l’ascolto, il tempo e la pazienza,  poi le parole e gli atteggiamenti giusti verranno da soli.
Quando alla fine ci sarà questa confidenza, questa vicinanza, allora, solo allora, potremmo anche permetterci di scherzare tra di noi usando parole politicamente non corrette.

Il libro del mese

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