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Libri accessibili, letture possibili

28 Gennaio 2024

Elena Corniglia 
Libri accessibili, letture possibili: 
Risorse e pratiche per coltivare il diritto alle storie 
Bergamo – Reggio Emilia, Junior, 2023 

Il libro e la lettura sono insostituibili occasioni di esperienza e crescita per tutti, adulti e bambini al di là dei differenti modi di fruizioni. Le pagine dei libri possono essere straordinari veicoli per superare solitudini e situazioni di fragilità, attraverso il rispecchiamento con protagonisti che ci assomigliano o che sono del tutto diversi da noi. Attraverso l’immagine creatrice che ci permette di sperimentare le nostre altre possibili identità seguendo il filo del “se fosse”. Quando si parla quindi di lettura accessibile e inclusiva non ci si riferisce a un campo di azione tecnico ma si entra nell’ambito vasto dei diritti di democrazia e partecipazione di cui fa parte a pieno titolo il diritto alla cultura, alla letteratura e, più in generale, alle informazioni.

Lo sa bene Elena Corniglia, autrice del libro che avete fra le mani e che da anni si occupa di queste tematiche, che sostiene: “Ragionare intorno al tema del diritto alla lettura significa, di fatto, chiedersi come si possa far partecipare tutti a quella straordinaria festa dell’immaginazione che è la lettura, e quali chiavi consentano ai lettori con esigenze diverse di superare a piè pari la porta oltre la quale la festa si svolge, senza accontentarsi di restare sulla soglia, proprio come accade ai protagonisti dei libri. Perché la lettura dovrebbe essere per tutti partecipazione piena, immersione travolgente, esperienza di ricchezza e, per far sì che questo accada, occorre che il libro diventi oggetto di un lavoro di (ri)progettazione di ampio respiro in cui i lettori vengono messi al centro”.

Questa pubblicazione vuole essere una bussola per orientarsi fra questi libri, tenendo conto di diversi criteri che ne garantiscano qualità e fruibilità.
Cosa si intende per libri accessibili? Libri autenticamente inclusivi e non esclusivi, con la capacità di parlare linguaggi diversi, stimolare più di un senso e accostare più modalità narrative che permettano di fruire non solo di un medesimo contenuto, che sia la storia o le immagini che l’accompagnano, ma anche dell’oggetto stesso che lo racchiude.

Presupposto irrinunciabile è l’attenzione alla qualità: i libri accessibili devono essere della stessa qualità di qualunque libro di qualità. Come sottolinea Elena Corniglia, in questo modo il libro “diventa così il simbolo tangibile della condivisione profonda, al di là della disabilità, di un’esperienza formativa e trasformativa come la lettura e il piacere che da essa deriva, predisponendo il terreno più fertile per la costruzione di relazioni e scambi”. E aggiunge: “…la dote più significativa dei libri accessibili risiede forse nella loro sottile capacità di favorire processi inclusivi operando su due binari paralleli: trovando cioè, da un lato, chiavi efficaci per rendere le storie davvero fruibili e condivisibili da parte di bambini con diverse esigenze di lettura, e promuovendo, dall’altro, una diversa rappresentazione di queste ultime. Si tratta cioè di libri che sanno parlare non solo, come ci si aspetterebbe, con la disabilità ma anche di disabilità, e che sanno farlo con uno sguardo nuovo […] promuovendo l’idea che nella disabilità siano presenti delle risorse e che essa possa farsi portatrice di competenze e ricchezza”. 

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