Un gioco di sguardi e i nostri ruoli si sono annullati
Il lunedì dell’Angelo, alla mattina, mi è arrivato un messaggio da un mio amico che diceva questo: “Buon giorno. Buona pasqua. Siamo all'ospedale. La mamma sta molto male. Spero di chiamarvi fra poco. È morto papa Francesco ora. Ciao cari”.
Quando l’ho letto mi sono soffermato soprattutto sulla prima parte, sul fatto che la mamma del mio amico stava male, poi ho riletto bene tutto il messaggio e ho pensato: “Dai, è una solita battuta del mio amico”.
Subito ho acceso la TV, e non ci potevo credere: Papa Francesco era davvero andato dal Padre.
In un secondo mi sono sentito svuotato, una sensazione di vuoto, ma vuoto causato da chi? Da una persona che era un riferimento a livello mondiale, da una voce che era fuori dagli schemi.
Subito mi sono ricordato che ho avuto la fortuna e l’onore di incontrare di persona almeno due volte il Santo Padre viso a viso, anzi da sguardo a sguardo.
Mi sono ricordato di una foto che mi fecero alla sala Nervi, dove in occasione dei Movimenti Popolari il 5 novembre 2016, ho potuto regalare al Papa i miei libri, ma la cosa che mi ha colpito, riguardando la foto, è la densità dei gesti.
Dopo avergli parlato per due minuti per presentarmi e spiegare cos’è la mia “tavoletta”, lui si è fermato per abbracciarmi e in quegli istanti si è creato un vero gioco di sguardi, dove i nostri due ruoli, io persona con disabilità e lui Pontefice, si sono annullati.
Non era più una “bella azione” che lui faceva nei miei confronti, ma era una vera relazione alla pari. Francesco in quel momento è stato un Papa rivoluzionario, perché, anche se la Chiesa fa delle azioni di bontà nei confronti della disabilità un suo principio, in quegli istanti si era creata una relazione che andava oltre le buone azioni, i precetti e la dottrina sociale della Chiesa.
La relazione era il punto focale e in quel momento ho avuto un'esperienza che definirei di “resurrezione”. In fondo cos’è resuscitare, soprattutto per una persona con disabilità, se non una relazione alla pari che elimina le categorie che discriminano le persone. Di questo sono grato a Papa Francesco.
E voi avete creato delle situazioni di resurrezione?
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